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Apr 26, 2025 Scritto da 
Aforisma

«Pasci i miei agnelli» (Gv 21,15)

Nel brano odierno Gesù chiede a Pietro se davvero Lo ama e, alla risposta affermativa del discepolo, soggiunge di iniziare a pascere i suoi agnelli, di incominciare dai più piccoli.

In Francesco è dato ai frati e al mondo un autentico testimone del Signore, che apre una strada nuova per ogni uomo di buona volontà. Nel Poverello s’incarna concretamente la richiesta di Gesù.

In tal senso, il Prologo della Leggenda maggiore è illuminante:

"La Grazia di Dio, nostro Salvatore, in questi ultimi tempi è apparsa nel suo servo Francesco, a tutti coloro che sono veramente umili e veramente amici della santa povertà.

Essi, infatti, mentre venerano in lui la sovrabbondanza della misericordia di Dio, vengono istruiti dal suo esempio a rinnegare radicalmente l’empietà e i desideri mondani, a vivere in conformità con Cristo e a bramare, con sete e desiderio insaziabili, la beata speranza.

Su di lui, veramente poverello e contrito di cuore, Dio posò il suo sguardo con grande accondiscendenza e bontà; non soltanto lo sollevò, mendico, dalla polvere della vita mondana, ma lo rese campione, guida e araldo della perfezione evangelica e lo scelse come luce per i credenti, affinché, divenuto testimone della luce, preparasse per il Signore la via della luce e della pace nel cuore dei fedeli" (FF 1020).

Dunque in Francesco sulle orme di Gesù, si aprì una strada di salvezza per ciascuno, presenza preziosa per i frati e l’umanità intera.

Quante volte rassicurò i suoi con la sua benevola presenza!

Dinanzi al forte vento delle prove, sempre li confortò, aiutandoli a superarle, esortandoli a non temere.

In lui Dio era presente in modo tangibile, speciale e poliedrico, offrendo un itinerario di novità e redenzione.

La leggenda maggiore ricorda:

"Da architetto avveduto, egli volle edificare se stesso sul fondamento dell’umiltà, come aveva imparato da Cristo" (FF 1103).

Per questo la sua figura acquistò autorevolezza semplicemente nel farsi piccolo, attestando con la vita la Presenza divina in lui, che operava mirabilmente.

La stessa Chiara, piena dell’amore divino, ormai vicina alla sua dipartita, giunse a dire alla sua anima:

«Va’ sicura - le dice - perché hai buona scorta, nel viaggio.

Va’ perché Colui che t’ha creata, ti ha santificata e sempre guardandoti come una madre suo figlio, ti ha amata con tenero amore» (FF 3252).

Come dire: non temere, poiché il Signore ti ha già condotta sulla  strada della redenzione, Lui è con te!

Con Gesù ogni vento contrario viene superato “dal basso” - e l’orizzonte mostra propaggini di salvezza aggiornati.

 

 

3.a Domenica di Pasqua, anno C  (Gv 21,1-19)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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