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Lug 6, 2025 Scritto da 
Angolo dell'avanguardista

Accoglienze

Gesù mette in chiaro che  è necessario prendere la propria croce per seguirLo ed essere degni di Lui.

Parimenti sottolinea che chi accoglie i suoi discepoli in verità accoglie Lui stesso.

Francesco vedeva davvero nell’accoglienza sincera l’incontro con Cristo povero. Da qui il suo umile e cordiale spirito di ospitalità e amorevole apertura verso tutti.

Le Fonti sono uno scrigno prezioso che documentano numerosi episodi legati a quanto detto.

Leggiamo:

«E ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino familiari tra loro reciprocamente.

E ciascuno manifesti con fiducia all’altro la sua necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?» (FF 91).

Ancora:

«Quando veniva da loro qualche ricco di questo mondo, lo ricevevano lieti e affettuosi, lo invitavano a strapparsi dal male e lo incitavano a penitenza» (FF1452).

Inoltre:

“Il beato Francesco Poverello parecchie volte domandava ospitalità al monastero di San Verecondo.

L’Abate e i monaci l’accoglievano con grande delicatezza e devozione” (FF 2249).

Il Povero assisano viveva il Vangelo alla lettera e si studiava di riconoscere il passaggio di Cristo ad ogni dove.

 

• Il monastero di S. Verecondo è ubicato sulla strada di Gubbio.

 

«E chi avrà dato da bere a uno di questi piccoli un bicchiere solo di [acqua] fresca a titolo di discepolo, in verità vi dico non perderà la sua ricompensa» (Mt 10,42)

 

 

Lunedì 15.a sett. T.O.  (Mt 10,34-11,1)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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