Mar 25, 2025 Scritto da 

4a Domenica di Quaresima (2Cor 5,17-21)

(2Cor 5,17-21)

4a Domenica di Quaresima (anno C)

 

2Corinzi 5:17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

2Corinzi 5:18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.

2Corinzi 5:19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.

2Corinzi 5:20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.

2Corinzi 5:21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.

 

«Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove». Paolo dà un saggio della sua visione secondo la fede. Letteralmente dal greco è: “Se uno in Cristo nuova creazione”, senza verbo. Non dice: “se uno crede in Cristo...”, ma dice «Se uno in Cristo»; non adopera il verbo essere. Se uno è inserito in Cristo, cioè se c'è questa identificazione con Cristo, allora è un'altra realtà, una creatura nuova. Quella che si è venuta a creare con la risurrezione di Cristo è una realtà nuova.

La fede ci fa una cosa sola con Cristo, perché ci fa un solo corpo in Cristo. Cristo è la novità di Dio. Cristo è l’uomo nuovo venuto a fare nuove tutte le cose. Se noi siamo in Cristo, partecipiamo della sua novità di amore e di verità. Qual è la conseguenza di questa novità? L’abbandono delle cose vecchie. Vecchio, per Paolo, è tutto il passato vissuto senza Cristo o nell’attesa di lui.

Altra conseguenza è questa: le cose vecchie in Cristo non esistono più; se le facciamo esistere, allora noi non siamo più vitalmente uniti a Cristo; siamo in Cristo in ragione del nostro battesimo, ma non lo siamo in quanto partecipazione alla sua grazia e alla sua verità.

Anche questo è un altro grande principio dell’antropologia paolina, che è poi antropologia cristiana. L’essere divenuti in Cristo nuove creature obbliga a vivere come tali. Obbliga a vivere in novità di vita, e la novità di vita per Paolo è una sola: riproporre la vita di Cristo nelle nostre membra, perché noi siamo suo corpo.

La Chiesa non ha solo l’obbligo di annunciare Cristo, ha anche quello di aiutare ogni membro di Cristo a sviluppare tutta la novità che Cristo ha creato in lui mediante il suo santo Spirito. La Chiesa deve essere maestra e guida perché ogni suo figlio manifesti Cristo nelle opere e nei pensieri. Per questo, oltre che missionaria, deve essere anche formatrice di quanti già credono in Cristo. Senza  quest’opera di formazione, la stessa missione svanisce. Non può svolgere la missione cristiana se non chi vive di Cristo, in Cristo e per Cristo. È compito della Chiesa impegnare ogni sua energia affinché il popolo di Dio cresca nella verità, nella grazia, nella santità, in spiritualità.

La Chiesa non potrà fare questo se perde di vista di essere luce in mezzo agli uomini. Una luce che si affievolisce non è vista più da nessuno; mentre una luce che cresce e si ingrandisce sempre più, può attrarre uomini da molto lontano. Questa è la via della Chiesa: la formazione spirituale, dottrinale, sapienziale dei suoi figli.

«Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione». Eccoci arrivati al grande tema della riconciliazione. Perché Paolo scrive questa lettera? Per riconciliarsi con i Corinzi. Quindi arriva al vertice mettendo in evidenza l'amore di Cristo che ha dato se stesso; questa è la causa che riconcilia, che rimette insieme. La riconciliazione è mediante Cristo, ma su questo iniziano le divergenze, o meglio iniziano le falsità. Da tutti si afferma la redenzione mediante Cristo, ma non la redenzione alla creazione in noi della novità che è Cristo. Non si può affermare che l’uomo è stato fatto nuova creatura in Cristo senza affermare che è chiamato a vivere questa vita nuova.

Una redenzione concepita solo come salvezza finale, senza la novità che Cristo ha prodotto in noi, è una redenzione protestante, non è redenzione biblica, non è cattolica, perché non è questa la redenzione che Gesù Cristo è venuto ad operare in mezzo a noi.

«È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo». Paolo ora spiega in che cosa consiste la riconciliazione. Con il peccato l’uomo ha contratto una colpa dinanzi a Lui. Questa colpa merita una pena, che è la morte eterna dell’uomo. Dio, per il  sacrificio di Cristo offerto sulla croce, per la sua obbedienza fino alla morte e alla morte di croce, non imputa più questa colpa. Quindi l'azione importante l'ha fatta il Cristo e ha affidato agli apostoli il ministero della riconciliazione. C'è una lite, tra Dio e l'uomo; è evidente che ha ragione Dio e l'uomo ha torto. A questo punto, per arrivare alla riconciliazione, che si fa? Nel mondo chi ha torto paga! C'è la pena e ci sono le spese del processo: chi ha torto paga; dopo di che ci si rimette a posto e ci si riconcilia. Qui invece la riconciliazione avviene non facendo pagare a chi aveva torto, e questo annunzio dell'avvenuta riconciliazione senza il pagamento della pena e delle spese, è affidata agli apostoli.

Da precisare che la riconciliazione cristiana non è solo la non imputazione delle colpe contratte a causa dei peccati commessi. Questa è solo una parte della riconciliazione. La riconciliazione cristiana da un lato confessa il perdono dei peccati, dall’altro essa è incorporazione in Cristo, è essere stati fatti in Cristo creature nuove. Tutti questi aspetti della riconciliazione sono essenziali e devono essere insegnati, altrimenti si può anche ridurre la riconciliazione ad un fatto puramente giuridico. Il Signore non ci imputa il peccato, ma noi rimaniamo così come siamo. Questa non è la verità cristiana della riconciliazione, ma è la dottrina calvinista.

«Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio». L'insegnamento ora si trasforma in un invito accorato ad accogliere il dono di Dio. Non è sufficiente che Dio abbia riconciliato il  mondo in Cristo: è urgente che ognuno si lasci riconciliare in Cristo da Dio e si ci lasci riconciliare accogliendo nel proprio cuore la parola del vangelo, la verità di Cristo. Lasciarsi riconciliare con Dio, invitare ogni uomo ad accogliere la parola della salvezza, è l’invito sempre nuovo che la Chiesa deve fare ad ogni uomo. È questa la via della salvezza. Altre non esistono.

L’azione missionaria della Chiesa inizia con un invito forte alla conversione. L’invito alla conversione, alla riconciliazione deve essere esplicito, chiaro, evidente. Non può essere presunto, né fatto per mezze frasi o per allusioni. Questo non è il metodo di Gesù Cristo, non è lo stile di Paolo, non è la via dei santi.

 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede

 

(Acquistabili su Amazon)

 

 

                                                                            

233
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

Email quintavalle@noemail.it
Evangelical poverty - it’s appropriate to clarify - does not entail contempt for earthly goods, made available by God to man for his life and for his collaboration in the design of creation (Pope John Paul II)
La povertà evangelica – è opportuno chiarirlo – non comporta disprezzo per i beni terreni, messi da Dio a disposizione dell’uomo per la sua vita e per la sua collaborazione al disegno della creazione (Papa Giovanni Paolo II)
May we obtain this gift [the full unity of all believers in Christ] through the Apostles Peter and Paul, who are remembered by the Church of Rome on this day that commemorates their martyrdom and therefore their birth to life in God. For the sake of the Gospel they accepted suffering and death, and became sharers in the Lord's Resurrection […] Today the Church again proclaims their faith. It is our faith (Pope John Paul II)
Ci ottengano questo dono [la piena unità di tutti i credenti in Cristo] gli Apostoli Pietro e Paolo, che la Chiesa di Roma ricorda in questo giorno, nel quale si fa memoria del loro martirio, e perciò della loro nascita alla vita in Dio. Per il Vangelo essi hanno accettato di soffrire e di morire e sono diventati partecipi della risurrezione del Signore […] Oggi la Chiesa proclama nuovamente la loro fede. E' la nostra fede (Papa Giovanni Paolo II)
Family is the heart of the Church. May an act of particular entrustment to the heart of the Mother of God be lifted up from this heart today (John Paul II)
La famiglia è il cuore della Chiesa. Si innalzi oggi da questo cuore un atto di particolare affidamento al cuore della Genitrice di Dio (Giovanni Paolo II)
The liturgy interprets for us the language of Jesus’ heart, which tells us above all that God is the shepherd (Pope Benedict)
La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore (Papa Benedetto)
In the heart of every man there is the desire for a house [...] My friends, this brings about a question: “How do we build this house?” (Pope Benedict)
Nel cuore di ogni uomo c'è il desiderio di una casa [...] Amici miei, una domanda si impone: "Come costruire questa casa?" (Papa Benedetto)
Try to understand the guise such false prophets can assume. They can appear as “snake charmers”, who manipulate human emotions in order to enslave others and lead them where they would have them go (Pope Francis)
Chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro (Papa Francesco)
Every time we open ourselves to God's call, we prepare, like John, the way of the Lord among men (John Paul II)
Tutte le volte che ci apriamo alla chiamata di Dio, prepariamo, come Giovanni, la via del Signore tra gli uomini (Giovanni Paolo II)
Paolo VI stated that the world today is suffering above all from a lack of brotherhood: “Human society is sorely ill. The cause is not so much the depletion of natural resources, nor their monopolistic control by a privileged few; it is rather the weakening of brotherly ties between individuals and nations” (Pope Benedict)
Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento» (Papa Benedetto)

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.