Il brano del Vangelo giovanneo di oggi attesta come la folla non avesse ancora compreso la valenza eterna del Pane che Gesù voleva dare ad essa. La gente pensa alla manna mangiata nel deserto dai loro padri, ma Cristo ferma l’attenzione sul Padre suo che assicura un cibo che non perisce: la sua stessa Persona.
Richiamo all’abbondanza inimmaginabile dell’Eucaristia, Pane di vita per tutti.
Francesco, che si definiva «semplice e idiota», aveva un cuore speciale, che gli permetteva di percepire le profondità del Mistero di totale donazione del Cristo.
Sottolinea il Celano nella Vita Prima:
”Amico della semplicità, dal cuore incomparabilmente sincero e nobile. E quanto gli si addice questo nome di «Francesco», a lui che ebbe cuore franco e nobile più di ogni altro” (FF 529).
La sua compassione verso la gente bisognosa e povera era viscerale:
“Si chinava, con meravigliosa tenerezza e compassione, verso chiunque fosse afflitto da qualche sofferenza fisica e quando notava in qualcuno indigenza o necessità, nella dolce pietà del cuore, la considerava come una sofferenza di Cristo stesso” (FF 1142).
Infatti, dinanzi a Gesù, Pane disceso dal Cielo, così si esprime nelle sue Ammonizioni:
”Ecco, ogni giorno egli si umilia […] ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote […] e come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne […] e come essi con gli occhi del corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma contemplandolo con gli occhi dello spirito, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che questo è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero.
E in tal maniera il Signore è sempre con i suoi fedeli, come egli stesso dice: «Ecco io sono con voi sino alla fine del mondo» " (FF 144-145).
E nelle sue lettere:
«O umiltà sublime! O sublimità umile […] Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio, ed aprite davanti a lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché siate da lui esaltati. NULLA, DUNQUE, DI VOI TRATTENETE PER VOI, AFFINCHÉ TOTALMENTE VI ACCOLGA COLUI CHE TOTALMENTE A VOI SI OFFRE» (FF 221).
Ma un esempio di ‘Pane donato’ ci viene non meno da Chiara d’Assisi:
“C’era un solo pane, in monastero, e già incalzavano l’ora del desinare e la fame. Chiamata la dispensiera, la Santa le comanda di dividere il pane e di mandarne una parte ai frati, di trattenere l’altra dentro, per le sorelle.
Da questa seconda metà serbata, ordina di tagliare cinquanta fette, quale era il numero delle Donne, e di presentarle loro sulla mensa della povertà.
E alla devota figlia, che le rispondeva: «Occorrerebbero gli antichi miracoli di Cristo, per poter tagliare così poco pane in cinquanta fette», la Madre replicò, dicendole:
«Fa’ sicura quello che ti dico figlia!».
Si affretta dunque la figlia ad eseguire il comando della Madre; e si affretta la Madre a rivolgere più sospiri al suo Cristo, per le sue figlie.
E per grazia divina quella scarsa materia cresce tra le mani di colei che la spezza, così che risulta una porzione abbondante per ciascun membro della comunità" (FF 3189).
«Il Pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo» (Gv 6,33).
Martedì 3.a sett. di Pasqua (Gv 6,30-35)