Mag 12, 2025 Scritto da 

Tribolazioni Affidamento Pace

Nelle inevitabili «tribolazioni della vita» il cristiano deve affidarsi al Signore nella preghiera, con la certezza di ricevere quella «vera pace» che infonde «coraggio e speranza». Lo ha detto Papa Francesco nella messa celebrata martedì mattina, 5 maggio, nella cappella della Casa Santa Marta.

«Nella liturgia di oggi — ha fatto subito notare Francesco — ci sono tre parole che possono aiutarci nel nostro cammino di fede e di speranza». Così, ha spiegato, nella preghiera colletta «all’inizio della messa abbiamo chiesto al Signore di rafforzare la nostra fede e la nostra speranza». E «queste tre parole che vengono in queste letture sono “tribolazioni”, “affidamento” e “pace”».

Il Papa ha richiamato quanto accadde a Paolo, secondo il racconto degli Atti degli apostoli (14, 19-28): dopo essere stato bastonato, fu trascinato fuori dalla città per essere lapidato. E «quelli che lo perseguitavano hanno creduto che fosse morto». Dunque, Paolo «ha sofferto», ma poi, «quando si è ripreso», ha dato il consiglio di restare «saldi nella fede perché dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Francesco ha ricordato che «nella vita ci aspettano le tribolazioni: è parte della vita passare per momenti bui, momenti difficili».

Ma il consiglio di Paolo «di entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni non è un atteggiamento sadomasochista: è proprio la lotta cristiana». E la ragione, ha spiegato il Pontefice, è che, come dice Gesù, «il principe di questo mondo viene, è vicino e cerca di staccarci proprio dal regno di Dio, dalla parola di Gesù, dalla fede, dalla speranza». Per questo «abbiamo chiesto al Signore di rafforzare la fede e la speranza».

«Le tribolazioni» ci sono, dunque. Ma Gesù ci incoraggia ad avere coraggio: «Io ho vinto il mondo». E «lui è proprio sopra le tribolazioni, lui ci aiuta ad andare avanti». Significative, in proposito, sono le parole scelte da Gesù per spiegare «la parabola del seminatore»: quando «parla del seme che cade in terreno sassoso dice: è come una persona che riceve la parola con gioia e poi nel momento della tribolazione non se la sente, si scoraggia e viene meno».

Ecco allora il senso di «sopportare le tribolazioni». E «sopportare», ha affermato Francesco, «è una parola che Paolo usa tanto: è più di avere pazienza, è portare sulle spalle, portare il peso delle tribolazioni». Anche «la vita del cristiano ha dei momenti così». Ma «Gesù ci dice: “Abbiate coraggio in quel momento. Io ho vinto, anche voi sarete vincitori”». Così «questa prima parola ci illumina» per affrontare «i momenti più difficili della vita, quei momenti che ci fanno anche soffrire».

Francesco ha poi ricordato che Paolo, «dopo aver dato questo consiglio, organizza quella Chiesa, prega sui presbiteri, impone le mani e li affida al Signore». Ed ecco, dunque, la seconda parola: «affidamento». Infatti «un cristiano può portare avanti le tribolazioni e anche le persecuzioni affidandosi al Signore: soltanto lui è capace di darci la forza, di darci la perseveranza nella fede, di darci la speranza».

Bisogna saper «affidare al Signore qualcosa, affidare al Signore questo momento difficile, affidare al Signore me stesso, affidare al Signore i nostri fedeli, noi sacerdoti, vescovi, affidare al Signore le nostre famiglie, i nostri amici». Bisogna saper dire al Signore: «Prenditi cura di questi, sono i tuoi».

Però, ha messo in evidenza il Papa, è «una preghiera che non sempre noi facciamo: la preghiera di affidamento». È una bella preghiera cristiana quella di chi dice: «Signore ti affido questo, portalo tu avanti». È «l’atteggiamento della fiducia nel potere del Signore, anche nella tenerezza del Signore che è Padre». Perciò «quando si fa questa preghiera — ma vera, dal cuore — si sente che questa persona che è stata affidata al Signore è sicura: lui non delude mai».

Insomma, «la tribolazione ti fa soffrire, l’affidamento al Signore ti dà speranza e, di qua, viene la terza parola: la pace». Tutto questo, ha rimarcato il Pontefice, «ti dà pace». Ed è anche «quello che Gesù dice come congedo proprio ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”», come si legge nel passo evangelico di Giovanni (14, 27-31) tratto dalla liturgia del giorno. Ma, ha avvertito Francesco, non si tratta di «una pace, una semplice tranquillità». Gesù tiene a precisare: «Io do una pace che non è quella che ti dà il mondo», quella cioè che può dare una certa condizione di tranquillità. Invece la pace che viene da Gesù «va dentro», è «una pace che ti dà anche forza, che rafforza quello che oggi abbiamo chiesto al Signore: la nostra fede e la nostra speranza».

In conclusione il Pontefice ha riproposto le «tre parole» che hanno scandito la sua riflessione: «tribolazioni, affidamento, pace». Non bisogna mai dimenticare che «nella vita dobbiamo andare su strade di tribolazione», perché «è la legge della vita»; ma ci si deve sempre ricordare proprio «in quei momenti» di «affidarsi al Signore». E «lui ci risponde con la pace». Infatti «il Signore è Padre che ci ama tanto e mai delude» ha riaffermato il Papa. E ha proseguito chiedendo che Dio «rafforzi la nostra fede e la nostra speranza», dandoci «la fiducia di vincere le tribolazioni, perché lui ha vinto il mondo», e «donando a tutti la sua pace».

[Papa Francesco, omelia s. Marta, in L’Osservatore Romano 06/05/2015]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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John is the origin of our loftiest spirituality. Like him, ‘the silent ones' experience that mysterious exchange of hearts, pray for John's presence, and their hearts are set on fire (Athenagoras)
Giovanni è all'origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni e il loro cuore si infiamma (Atenagora)
This is to say that Jesus has put himself on the level of Peter, rather than Peter on Jesus' level! It is exactly this divine conformity that gives hope to the Disciple, who experienced the pain of infidelity. From here is born the trust that makes him able to follow [Christ] to the end: «This he said to show by what death he was to glorify God. And after this he said to him, "Follow me"» (Pope Benedict)
Verrebbe da dire che Gesù si è adeguato a Pietro, piuttosto che Pietro a Gesù! E’ proprio questo adeguamento divino a dare speranza al discepolo, che ha conosciuto la sofferenza dell’infedeltà. Da qui nasce la fiducia che lo rende capace della sequela fino alla fine: «Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”» (Papa Benedetto)
Unity is not made with glue [...] The great prayer of Jesus is to «resemble» the Father (Pope Francis)
L’Unità non si fa con la colla […] La grande preghiera di Gesù» è quella di «assomigliare» al Padre (Papa Francesco)
Divisions among Christians, while they wound the Church, wound Christ; and divided, we cause a wound to Christ: the Church is indeed the body of which Christ is the Head (Pope Francis)
Le divisioni tra i cristiani, mentre feriscono la Chiesa, feriscono Cristo, e noi divisi provochiamo una ferita a Cristo: la Chiesa infatti è il corpo di cui Cristo è capo (Papa Francesco)
The glorification that Jesus asks for himself as High Priest, is the entry into full obedience to the Father, an obedience that leads to his fullest filial condition [Pope Benedict]
La glorificazione che Gesù chiede per se stesso, quale Sommo Sacerdote, è l'ingresso nella piena obbedienza al Padre, un'obbedienza che lo conduce alla sua più piena condizione filiale [Papa Benedetto]
All this helps us not to let our guard down before the depths of iniquity, before the mockery of the wicked. In these situations of weariness, the Lord says to us: “Have courage! I have overcome the world!” (Jn 16:33). The word of God gives us strength [Pope Francis]
Tutto questo aiuta a non farsi cadere le braccia davanti allo spessore dell’iniquità, davanti allo scherno dei malvagi. La parola del Signore per queste situazioni di stanchezza è: «Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33). E questa parola ci darà forza [Papa Francesco]
The Ascension does not point to Jesus’ absence, but tells us that he is alive in our midst in a new way. He is no longer in a specific place in the world as he was before the Ascension. He is now in the lordship of God, present in every space and time, close to each one of us. In our life we are never alone (Pope Francis)
L’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo; non è più in un preciso posto del mondo come lo era prima dell’Ascensione; ora è nella signoria di Dio, presente in ogni spazio e tempo, vicino ad ognuno di noi. Nella nostra vita non siamo mai soli (Papa Francesco)
The Magnificat is the hymn of praise which rises from humanity redeemed by divine mercy, it rises from all the People of God; at the same time, it is a hymn that denounces the illusion of those who think they are lords of history and masters of their own destiny (Pope Benedict)

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