Ago 11, 2025 Scritto da 

Tutto e niente

«Contento, Señor, contento!»: il volto sorridente di un santo contemporaneo, il cileno Alberto Hurtado, il quale anche nelle difficoltà e nelle sofferenze assicura al Signore di essere «felice», si è contrapposto a quello «rattristato» del «giovane ricco» evangelico nella meditazione di Papa Francesco durante la messa celebrata a Santa Marta, martedì 28 febbraio. Sono i due modi di rispondere al dono e alla proposta di vita che Dio fa all’uomo e che il Pontefice ha sintetizzato con un’espressione: «Tutto e niente».

L’omelia di Francesco ha preso le mosse da una considerazione sulla liturgia di questi «tre ultimi giorni prima della quaresima» nella quale è presentato il «rapporto fra Dio e le ricchezze». Nel vangelo di domenica, ha ricordato, «il Signore è stato chiaro: non si può servire Dio e le ricchezze. Non si possono servire due padroni, due signori: o tu servi Dio o servi le ricchezze». Lunedì, invece, «è stata proclamata la storia di quel giovane ricco, che voleva seguire il Signore ma alla fine era tanto ricco che ha scelto le ricchezze». Un passo evangelico (Marco, 10, 17-27) nel quale si sottolineava il monito di Gesù: «Quanto difficile è che un ricco entri nel regno dei cieli. È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago», e la reazione dei discepoli «un po’ spaventati: “Ma chi si può salvare?”».

Martedì la liturgia ha continuato a proporre il brano di Marco prendendo in esame la reazione di Pietro (10, 28-31), che dice a Gesù: «Va bene e noi?». Sembra quasi, ha commento il Papa, che Pietro con la sua domanda — «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Cosa tocca a noi?» — presentasse «il conto al Signore», come in una «negoziazione di affari». In realtà, ha spiegato il Pontefice, non era probabilmente «quella l’intenzione di Pietro», il quale, evidentemente, «non sapeva cosa dire: “Sì, questo se ne è andato, ma noi?”». In ogni caso, «la risposta di Gesù è chiara: “Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato tutto senza ricevere tutto”». Non ci sono mezze misure: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto», «Riceverete tutto». C’è invece «quella misura traboccante con la quale Dio dà i suoi doni: “Riceverete tutto. Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madri o padri o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora in questo tempo cento volte tanto in case, fratelli, sorelle, madri, campi, e la vita eterna nel tempo che verrà”. Tutto».

Questa è la risposta, ha detto il Pontefice: «Il Signore non sa dare meno di tutto. Quando lui dona qualcosa, dona se stesso, che è tutto».

Una risposta, però, dove emerge una parola che «ci fa riflettere». Gesù infatti afferma che si «riceve già ora in questo tempo cento volte in case, fratelli insieme a persecuzioni». Quindi «tutto e niente». Ha spiegato il Papa: «Tutto in croce, tutto in persecuzioni, insieme alle persecuzioni». Perché si tratta di «entrare in un altro modo di pensare, in un altro modo di agire». Infatti «Gesù dà se stesso tutto, perché la pienezza, la pienezza di Dio è una pienezza annientata in croce». Ecco quindi il «dono di Dio: la pienezza annientata». Ed ecco allora anche «lo stile del cristiano: cercare la pienezza, di ricevere la pienezza annientata e seguire per quella strada». Certamente un impegno che «non è facile».

Ma il Papa, seguendo la sua meditazione, è andato oltre e si è chiesto: «Qual è il segno, qual è il segnale che io vado avanti in questo dare tutto e ricevere tutto?». Cosa fa capire, insomma, che si è sulla strada giusta? La risposta, ha detto, si trova nella prima lettura del giorno (Siracide 35, 1-15), dove è scritto: «Glorifica il Signore con occhio contento. In ogni offerta mostra lieto il tuo volto, con gioia, consacra la tua decima. Dà all’Altissimo secondo il dono da lui ricevuto e con occhio contento secondo la tua volontà». Quindi, «occhi contenti, lieto il volto, gioia...». Ha spiegato il Pontefice: «Il segno che noi andiamo su questa strada del tutto e niente, della pienezza annientata, è la gioia». Non a caso «il giovane ricco si fece scuro in volto e se ne andò rattristato». Non era stato «capace di ricevere, di accogliere questa pienezza annientata». Invece, ha spiegato il Papa, «i santi, Pietro stesso, l’hanno accolta. E in mezzo alle prove, alle difficoltà avevano lieto il volto, l’occhio contento e la gioia del cuore. Questo è il segno».

Ed è a questo punto che il Papa è ricorso a un esempio tratto dalla vita della Chiesa contemporanea: «Mi viene in mente — ha detto — una frase piccolina di un santo, san Alberto Hurtado, cileno. Lavorava sempre, difficoltà dietro difficoltà, dietro difficoltà... Lavorava per i poveri». È un santo che «è stato perseguitato» e ha dovuto affrontare «tante sofferenze». Ma «lui quando era proprio lì, annientato in croce» diceva: «Contento, Señor, contento, “Felice, Signore, felice”».

Che sant’Alberto, ha concluso il Pontefice, «ci insegni ad andare su questa strada, ci dia la grazia di andare su questa strada un po’ difficile del tutto e niente, della pienezza annientata di Gesù Cristo e dire sempre, soprattutto nelle difficoltà: “Contento, Signore, contento”».

[Papa Francesco, in L’Osservatore Romano 01.03.2017]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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The invitation has three characteristics: freely offered, breadth and universality. Many people were invited, but something surprising happened: none of the intended guests came to take part in the feast, saying they had other things to do; indeed, some were even indifferent, impertinent, even annoyed (Pope Francis)
L’invito ha tre caratteristiche: la gratuità, la larghezza, l’universalità. Gli invitati sono tanti, ma avviene qualcosa di sorprendente: nessuno dei prescelti accetta di prendere parte alla festa, dicono che hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano indifferenza, estraneità, perfino fastidio (Papa Francesco)
Those who are considered the "last", if they accept, become the "first", whereas the "first" can risk becoming the "last" (Pope Benedict)
Proprio quelli che sono considerati "ultimi", se lo accettano, diventano "primi", mentre i "primi" possono rischiare di finire "ultimi" (Papa Benedetto)
St Clement of Alexandria commented: “Let [the parable] teach the prosperous that they are not to neglect their own salvation, as if they had been already foredoomed, nor, on the other hand, to cast wealth into the sea, or condemn it as a traitor and an enemy to life, but learn in what way and how to use wealth and obtain life” (Who is the Rich Man That Shall Be Saved, 27, 1-2) [Pope Benedict]
Così commenta San Clemente di Alessandria: «La parabola insegni ai ricchi che non devono trascurare la loro salvezza come se fossero già condannati, né devono buttare a mare la ricchezza né condannarla come insidiosa e ostile alla vita, ma devono imparare in quale modo usare la ricchezza e procurarsi la vita» (Quale ricco si salverà?, 27, 1-2) [Papa Benedetto]
The dialogue of Jesus with the rich young man, related in the nineteenth chapter of Saint Matthew's Gospel, can serve as a useful guide for listening once more in a lively and direct way to his moral teaching [Veritatis Splendor n.6]
Il dialogo di Gesù con il giovane ricco, riferito nel capitolo 19 del Vangelo di san Matteo, può costituire un'utile traccia per riascoltare in modo vivo e incisivo il suo insegnamento morale [Veritatis Splendor n.6]
The Gospel for this Sunday (Lk 12:49-53) is part of Jesus’ teachings to the disciples during his journey to Jerusalem, where death on the cross awaits him. To explain the purpose of his mission, he takes three images: fire, baptism and division [Pope Francis]
Il Vangelo di questa domenica (Lc 12,49-53) fa parte degli insegnamenti di Gesù rivolti ai discepoli lungo la sua salita verso Gerusalemme, dove l’attende la morte in croce. Per indicare lo scopo della sua missione, Egli si serve di tre immagini: il fuoco, il battesimo e la divisione [Papa Francesco]
«And they were certainly inspired by God those who, in ancient times, called Porziuncola the place that fell to those who absolutely did not want to own anything on this earth» (FF 604)
«E furono di certo ispirati da Dio quelli che, anticamente, chiamarono Porziuncola il luogo che toccò in sorte a coloro che non volevano assolutamente possedere nulla su questa terra» (FF 604)
It is a huge message of hope for each of us, for you whose days are always the same, tiring and often difficult. Mary reminds you today that God calls you too to this glorious destiny (Pope Francis)
È un grande messaggio di speranza per ognuno noi; per te, che vivi giornate uguali, faticose e spesso difficili. Maria ti ricorda oggi che Dio chiama anche te a questo destino di gloria (Papa Francesco)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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