Lug 3, 2025 Scritto da 

L’amicizia di chi conta e le loro facilitazioni, o il mondo rovesciato

Cammello: posizione e transito assurdi

(Mt 19,23-30)

 

Non è facile entrare nella logica del Dono e porsi in autentica sequela del Signore, alla ricerca di una Felicità non scadente.

Ma appunto i Vangeli sono Vie che distinguono la realizzazione e le sorti individuali sia dalle attese che dai disegni e propositi ovvi.

[Parimenti la saggezza naturale, come ad es. riflessa nel Tao Tê Ching].

Aspettative banali, strade e pensieri comuni rinchiudono infatti il senso dell’esistere in ciò che è già rappresentato:

«La Via che può esser detta, non è l’eterna Via» [Tao Tê Ching, i].

Impossibilità umana e possibilità di Dio (v.26): il Padre trasmette Vita autentica e florida, mentre i beni tirano dall’altro lato - sebbene attraggano con speranze di pienezza.

Essi normalizzano l’esistenza e la fanno stagnare.

Siamo abituati a poggiare, contare, fare leva sulle ricchezze… ma esse danno ordini opposti all’esigenza di completezza di essere, alla voglia di rinascere profonda. All’attesa dell’occasione, del Dono immediato, stupefacente, che porga un colpo d’ali significativo.

Infatti la Gioia totalizzante non è legata alle capacità di “acquisto”: si può solo «ereditare» [gratuitamente: vv.25-26.29-30].

 

Questo il motivo delle perplessità e del dibattito fra Gesù e i seguaci.

Insomma, l’accesso dei ricchi in una comunità che vive la Fede in Cristo diventa problematico (vv.23-24).

Ciò appunto in termini di limpidezza di situazioni, e trasparenza di moventi, nonché fioritura già sulla terra della stessa Vita dell’Eterno [v.29 testo greco].

Qui l’opulenza distrae; essa normalizza l’esistenza anche dei più volenterosi, li fa stagnare. Dà appunto ordini opposti.

Di fronte alla posizione rigida e “assurda” del Maestro, gli Apostoli si spaventano (v.25): perché non usufruire dell’aiuto - anche ambiguo - di persone facoltose, che potrebbero rendere tutto più facile, spedito e grandioso?

Il distacco da certi vessilli è impossibile presso gli uomini (v.26).

Ma l’ambito in cui Dio regna è la sua Chiesa, anche non visibile; realtà che si configura come una sorta di mondo rovesciato (vv.28-30).

Infatti quando Dio vuole realizzare un progetto sorvola sempre i manieristi, le autorità, i falsi amici (interessati), i palazzi del potere e i palazzinari di corte - anche quelli a portata di mano.

Ancor più che di credibilità morale, è un problema di senso, di radici della nostra scelta, di vitalità dal basso e «rinnovamento di tutte le cose» [v.28 testo greco]; in ordine al mutamento e Risveglio sperato.

La domanda di Pietro (v.27) mette in evidenza il discrimine di tutto: l’idea dello scambio; la retribuzione, tipica della mentalità religiosa arcaica.

Per evitare i modelli conformisti [«palingenesi» v.28 testo greco] bisogna uscirne, e rientrare in un diverso istinto - miniera di autentico beneficio.

Introducendo altri contenuti, certo meno oscuri.

 

«Cosa ci guadagno? Che titolo mi dài? Avrò il compenso per gli straordinari?»: il contraccambio pedestre è espressione di vuoto.

Mentalità che affossa l’Amore, perché annienta la gratuità dei gesti; rinnega il senso del Patto di Alleanza.

Invece, l’esperienza personale del Mistero e la capacità di corrispondere alla Chiamata per la costruzione d’un germe di società alternativa diventano possibilità di ricevere il Cento per uno.

L’ambito in cui Dio regna è la sua Chiesa, anche non visibile. Realtà che si configura appunto come una sorta di “regno” dalle piramidi capovolte (vv.28-30).

In tal guisa, subentra il sostegno d’una convinzione intima e apparentemente irragionevole, ma che sgorga nitida dalle sorgenti dell’essere.

Ecco un sapere che zampilla dall’anima personale e incontra la Sapienza di ogni cultura:

Strumento ineffabile della crescita è farsi valutare insignificanti dal punto di vista sociale.

Coltivare il nascondimento che custodisce ciò che ci appartiene.

Accettare la mancanza di risorse materiali; penuria che stabilisce nella qualità - invece che sull’esteriore.

Qui il “vuoto” esistenziale si fa Incontro con gli strati vocazionali, con il pulsare dell’essenza primordiale che caratterizza il Nucleo e il destino.

Espressione energetica plasmabile, intercapedine dell’ascolto poliedrico acuto (di risorse cosmiche fontali, e specifiche, dell’intimo).

 

Nella sua libera proposta Gesù vuol far subentrare il sostegno di una convinzione riposta e apparentemente irragionevole, ma che sgorga nitida dalle sorgenti dell’essere.

Affiora qui l’Eros fondante della Chiamata.

Non tanto il carattere (placido e dimesso) del credente, bensì un Dono personale superiore: quello d’un discernimento irripetibile per ciascuno, legato alla natura profonda.

Per rigenerare [«palingenesi» v.28] bisogna dunque rientrare con maggiore convinzione nelle proprie motivazioni.

Anche la saggezza di natura, d’ogni tempo e latitudine, ammette un netto distacco dalle opinioni ovvie e dalle formule di successo mondano.

Primato e ricerca di gloria tagliano la fecondità del Mistero, e attenuano la Scoperta personale. Non aprono allo Straordinario.

Infatti, quando Dio vuole realizzare un progetto sorvola sempre le situazioni a contorno.

È un problema di senso, di radici della nostra scelta, di vitalità dal basso e - come detto - «rinnovamento di tutte le cose» [v.28].

Una vita di obblighi o attaccamenti blocca la creatività, moltiplica gli idoli e le preoccupazioni artificiose; crea una camera buia, ove non si coglie ciò che ci appartiene.

Via i retroscena che coprono la nostra Unicità.

Il significato della sequela personale è in ordine al mutamento e Risveglio sperato, qualitativo: quello del Cento per Uno, forza dei deboli. 

Paradossale allargamento di prospettiva.

 

«Il santo pospone la sua persona, e la sua persona vien premessa; apparta la sua persona, e la sua persona perdura. Non è perché spoglio d’interessi? Per questo può realizzare il suo interesse» [Tao Tê Ching, vii].

Secondo s. Ignazio [Meditazione delle due bandiere], l’avidità delle cose fa nascere in noi il vano onore del mondo, e da esso si genera un’immensa superbia, che recide ogni possibilità d’interiorizzare.

La forza feconda dei deboli sopravanza i favolosi e comodi risultati previsti grazie all’appoggio dei ben introdotti.

E resta il paradossale allargamento di prospettiva della vita nello Spirito.

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Perché non vedi realizzato il cento per uno?

Cosa ti sembra difficile da attuare nella Chiesa a motivo di vincoli e responsabilità concesse a persone facoltose?

Sei anche tu motivo di defezione per chi intende adorare Dio nei fratelli invece che le scorciatoie e gli interessi di terra?

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Are we not perhaps all afraid in some way? If we let Christ enter fully into our lives, if we open ourselves totally to him, are we not afraid that He might take something away from us? Are we not perhaps afraid to give up something significant, something unique, something that makes life so beautiful? Do we not then risk ending up diminished and deprived of our freedom? (Pope Benedict)
Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura - se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se ci apriamo totalmente a lui – paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? Non abbiamo forse paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita così bella? Non rischiamo di trovarci poi nell’angustia e privati della libertà? (Papa Benedetto)
For Christians, volunteer work is not merely an expression of good will. It is based on a personal experience of Christ (Pope Benedict)
Per i cristiani, il volontariato non è soltanto espressione di buona volontà. È basato sull’esperienza personale di Cristo (Papa Benedetto)
"May the peace of your kingdom come to us", Dante exclaimed in his paraphrase of the Our Father (Purgatorio, XI, 7). A petition which turns our gaze to Christ's return and nourishes the desire for the final coming of God's kingdom. This desire however does not distract the Church from her mission in this world, but commits her to it more strongly [John Paul II]
‘Vegna vêr noi la pace del tuo regno’, esclama Dante nella sua parafrasi del Padre Nostro (Purgatorio XI,7). Un’invocazione che orienta lo sguardo al ritorno di Cristo e alimenta il desiderio della venuta finale del Regno di Dio. Questo desiderio però non distoglie la Chiesa dalla sua missione in questo mondo, anzi la impegna maggiormente [Giovanni Paolo II]
Let our prayer spread out and continue in the churches, communities, families, the hearts of the faithful, as though in an invisible monastery from which an unbroken invocation rises to the Lord (John Paul II)
La nostra preghiera si diffonda e continui nelle chiese, nelle comunità, nelle famiglie, nei cuori credenti, come in un monastero invisibile, da cui salga al Signore una invocazione perenne (Giovanni Paolo II)
"The girl is not dead, but asleep". These words, deeply revealing, lead me to think of the mysterious presence of the Lord of life in a world that seems to succumb to the destructive impulse of hatred, violence and injustice; but no. This world, which is yours, is not dead, but sleeps (Pope John Paul II)
“La bambina non è morta, ma dorme”. Queste parole, profondamente rivelatrici, mi inducono a pensare alla misteriosa presenza del Signore della vita in un mondo che sembra soccombere all’impulso distruttore dell’odio, della violenza e dell’ingiustizia; ma no. Questo mondo, che è vostro, non è morto, ma dorme (Papa Giovanni Paolo II)
Today’s Gospel passage (cf. Lk 10:1-12, 17-20) presents Jesus who sends 72 disciples on mission, in addition to the 12 Apostles. The number 72 likely refers to all the nations. Indeed, in the Book of Genesis 72 different nations are mentioned (cf. 10:1-32) [Pope Francis]
L’odierna pagina evangelica (cfr Lc 10,1-12.17-20) presenta Gesù che invia in missione settantadue discepoli, in aggiunta ai dodici apostoli. Il numero settantadue indica probabilmente tutte le nazioni. Infatti nel libro della Genesi si menzionano settantadue nazioni diverse (cfr 10,1-32) [Papa Francesco]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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