Apr 17, 2025 Scritto da 

La notizia impensabile del contrario, e l'incredulità degli Apostoli

(Mc 16,9-15)

 

Malgrado le difficoltà a credere, i discepoli vengono costituiti araldi della Notizia di Dio.

Lieta Novella favorevole all’umanità che intende viaggiare verso se stessa - senza più il bagaglio dei soverchianti accumuli della tradizione, o il condizionamento delle mode.

Gesù fa emergere il portato delle capacità trasmutative già in dote a ciascuno.

La sua proposta soppianta il giogo oppressivo delle perfezioni esterne predicate dalla religione antica; sostituite appunto con le nostre semplici virtù famigliari, colte dal di dentro.

Non: fare proseliti, allestire, combattere, bensì ‘accogliere’. Non: ‘obbedire’ a Dio, ma ‘somigliare’ a Lui essendo se stessi; così via.

La chiesa non avrebbe dovuto diventare una comunione etica di eroi e santi; piuttosto, di peccatori e indecisi.

Infatti, la vicenda degli apostoli increduli ci conforta: siamo già abilitati, e con attitudine alla pienezza. Ma nel suo capovolgimento.

È infatti nel rovesciamento che abbiamo imparato l’ascolto delle emozioni. Anche la necessità di cogliere i dolori.

E non temere la solitudine, chiave d’accesso ai tesori della propria eccentricità e Chiamata per Nome.

 

Le chiese di prima generazione erano piccole realtà sperdute nell’immensità dell’impero. Comunità minimali «in mezzo» alla vastità di un mondo segnato da princìpi differenti.

Fraternità popolari animate da una passione che le rendevano testimonianza visibile e Manifestazione della vita del Risorto.

Lo spirito delle origini era l’unica prova e possibilità di riconoscimento del Cristo.

Poi per difendersi dalle critiche iniziarono a spuntare le liste di “apparizioni”, ma solo a partire dalla seconda generazione di credenti.

Oggi non appare più? No, ancora si «manifesta» nel suo popolo.

Questa è tutta la partita.

La difficoltà ad accettare i segnali che convincono della Presenza di Gesù e del suo stesso Spirito possono essere superati.

Non con l’organizzazione, che affievolisce l’unicità. Qui non si vive. Non col perfezionismo, che boicotta l’espressione delle nostre qualità.

Ma grazie alla convivialità delle differenze, e annunciando «a tutti» la «buona notizia» (v.15) che il Signore oltrepassa l’esperienza di quanto è già risaputo.

«Andate»: se non si fa Esodo, non si scatena lo Spirito. Non ci si deve perdere nella ricerca del consenso esterno.

È all’interno di un Cammino non selettivo che impariamo a trasformare i nostri disagi in risorse preziose per affrontare futuro.

La Lieta Novella da annunciare, appunto, è: il Padre è amabile; vuole prendersi cura.

Esatto contrario di ciò che predicavano le false guide sia del giudaismo che di qualsiasi cultura dell’impero.

Non un Dio sanguisuga che spersonalizza; viceversa, un Padre che dona.

Non il Dio della religione, che aspetta per la resa dei conti. Perché accentua le trasmutazioni.

Egli è Radice dell’essere e Relazione fondante. Dono che incessantemente Viene per attivare l’esuberanza di fioriture.

Non un grigio Legislatore e compassato Giudice, il quale impone norme o mette in castigo - per tenere tutti sotto controllo.

L’Eterno invita e trasmette la sua stessa eccedenza - persino discorde - per fondersi, e dilatare aspetti, risorse, volti difformi. Possibilità di realizzazione di ciascuno.

Impensabile, prima di Gesù.

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Cosa annunci con la tua vita? Essa oltrepassa l’esperienza diretta?

Come additi sentieri esuberanti di speranza? Oppure sei selettivo e taci?

 

 

[Sabato fra l’Ottava di Pasqua, 26 aprile 2025]

488 Ultima modifica il Sabato, 26 Aprile 2025 12:00
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

If penance today moves from the material to the spiritual side, let's say, from the body to the soul, from the outside to the inside, it is no less necessary and less feasible (Pope Paul VI)
Se la penitenza si sposta oggi dalla parte, diciamo, materiale a quella spirituale, dal corpo all’anima, dall’esterno all’interno, non è meno necessaria e meno attuabile (Papa Paolo VI)
“Love is an excellent thing”, we read in the book the Imitation of Christ. “It makes every difficulty easy, and bears all wrongs with equanimity…. Love tends upward; it will not be held down by anything low… love is born of God and cannot rest except in God” (III, V, 3) [Pope Benedict]
«Grande cosa è l’amore – leggiamo nel libro dell’Imitazione di Cristo –, un bene che rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile. L’amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da alcunché di terreno. Nasce da Dio e soltanto in Dio può trovare riposo» (III, V, 3) [Papa Benedetto]
For Christians, non-violence is not merely tactical behaviour but a person's way of being (Pope Benedict)
La nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere (Papa Benedetto)
But the mystery of the Trinity also speaks to us of ourselves, of our relationship with the Father, the Son and the Holy Spirit (Pope Francis)
Ma il mistero della Trinità ci parla anche di noi, del nostro rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (Papa Francesco)
Jesus contrasts the ancient prohibition of perjury with that of not swearing at all (Matthew 5: 33-38), and the reason that emerges quite clearly is still founded in love: one must not be incredulous or distrustful of one's neighbour when he is habitually frank and loyal, and rather one must on the one hand and on the other follow this fundamental law of speech and action: "Let your language be yes if it is yes; no if it is no. The more is from the evil one" (Mt 5:37) [John Paul II]
Gesù contrappone all’antico divieto di spergiurare, quello di non giurare affatto (Mt 5, 33-38), e la ragione che emerge abbastanza chiaramente è ancora fondata nell’amore: non si deve essere increduli o diffidenti col prossimo, quando è abitualmente schietto e leale, e piuttosto occorre da una parte e dall’altra seguire questa legge fondamentale del parlare e dell’agire: “Il vostro linguaggio sia sì, se è sì; no, se è no. Il di più viene dal maligno” (Mt 5, 37) [Giovanni Paolo II]
And one thing is the woman before Jesus, another thing is the woman after Jesus. Jesus dignifies the woman and puts her on the same level as the man because he takes that first word of the Creator, both are “God’s image and likeness”, both; not first the man and then a little lower the woman, no, both. And the man without the woman next to him - both as mother, as sister, as bride, as work partner, as friend - that man alone is not the image of God (Pope Francis)
E una cosa è la donna prima di Gesù, un’altra cosa è la donna dopo Gesù. Gesù dignifica la donna e la mette allo stesso livello dell’uomo perché prende quella prima parola del Creatore, tutti e due sono “immagine e somiglianza di Dio”, tutti e due; non prima l’uomo e poi un pochino più in basso la donna, no, tutti e due. E l’uomo senza la donna accanto – sia come mamma, come sorella, come sposa, come compagna di lavoro, come amica – quell’uomo solo non è immagine di Dio (Papa Francesco)
Only one creature has already scaled the mountain peak: the Virgin Mary. Through her union with Jesus, her righteousness was perfect: for this reason we invoke her as Speculum iustitiae. Let us entrust ourselves to her so that she may guide our steps in fidelity to Christ’s Law (Pope Benedict)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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