Mag 21, 2025 Scritto da 

Soluzioni soddisfacenti o Spirito della Verità

(Gv 15,26-16,4a)

 

La Fede nel Maestro è già Vita dell’Eterno in atto, qui e ora.

Egli stesso è Pane dell’esistere autentico e indistruttibile, sebbene ancora terreno.

Insomma, la vita intima di Dio ci raggiunge nel nostro tempo.

Primo passo è l’avventura di Fede che dona una Visione; irruzione dello Spirito che fa rinascere dall’alto.

Impulso che anima un’esistenza differente - non vuota.

Il segno di tale adesione è credere Gesù come Figlio: uomo che manifesta la condizione divina.

Il Dio “nascosto” del Primo Testamento, ostacolo che sembrava insormontabile, si porge ora nello specifico - senza bisogno di fuochi fatui a sostegno.

 

Onde evitare intimidazioni, emarginazioni, seccature, alcuni membri di Chiesa propugnavano una sorta di alleanza fra Gesù e Impero.

Essi annunciavano un Cristo talmente vago e svincolato, da non graffiare nessuno.

Alcuni ambiziosi, facinorosi della ‘vita nello spirito’, ritenevano che era ormai giunta l’ora di scrollarsi di dosso la vicenda terrena del figlio del falegname.

Figura che veniva considerata debole in sé, a breve termine, fuori luogo e tempo; già spenta.

 

Gv intende riequilibrare il tentativo d’Annuncio, diluito nei compromessi. 

L’evangelista sottolinea che il Risorto è Cifra e Motore che porta l’anima e ci genera nell’oggi.

È il medesimo Figlio di Dio che ha sostenuto una dura attività di denuncia e diverse battaglie con le autorità.

Insomma, lo Spirito Santo non va dietro le farfalle.

Azione dello Spirito [che interiorizza e attualizza] e memoria storica di Gesù devono essere sempre coniugate.

Solo in tale prospettiva franca è possibile cogliere in ogni tempo e circostanza la Verità dell’Eterno, e la Verità dell’uomo.

 

In aggiunta: il Padre è Creatore di ciascuna delle nostre inclinazioni profonde, cui appone una firma indelebile.

Essa si manifesta in un istinto innato, che vuole germinare, trovare spazio, esprimersi.

Abbiamo radicata nell’intimo una Vocazione e volti plurali unici, invincibili; ciascuno.

Non possiamo rinnegare noi stessi, le nostre Radici - anche laddove una testimonianza a viso aperto fosse poco appetibile.

La Verità su ogni «Persona» è conseguente.

 

Per Grazia, siamo depositari d’una dignità sbalorditiva, che anche nell’errore o ciò che si considera tale, impartisce Desideri eccezionali. 

Verità che ripristina ancora Sogni: una ‘speranza inedita’ la quale attiva passioni coinvolgenti.

Invano avremmo quiete e felicità cercando il concordismo culturale e sociale, o recitando ruoli, personaggi, mansioni che non ci appartengono - sebbene acquietanti.

Diventeremmo esterni.

Verità: Fedeltà di Dio in Cristo. E franchezza in ogni scelta, col nostro carattere in relazione e situazione.

Il resto è calcolo - disturbo profondo, che ci lascerà dissociati e farà ammalare dentro.

 

 

[Lunedì 6.a sett. di Pasqua, 26 maggio 2025]

405 Ultima modifica il Lunedì, 26 Maggio 2025 12:03
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

“It is part of the mystery of God that he acts so gently, that he only gradually builds up his history within the great history of mankind; that he becomes man and so can be overlooked by his contemporaries and by the decisive forces within history; that he suffers and dies and that, having risen again, he chooses to come to mankind only through the faith of the disciples to whom he reveals himself; that he continues to knock gently at the doors of our hearts and slowly opens our eyes if we open our doors to him” [Jesus of Nazareth II, 2011, p. 276) (Pope Benedict, Regina Coeli 22 maggio 2011]
«È proprio del mistero di Dio agire in modo sommesso. Solo pian piano Egli costruisce nella grande storia dell’umanità la sua storia. Diventa uomo ma in modo da poter essere ignorato dai contemporanei, dalle forze autorevoli della storia. Patisce e muore e, come Risorto, vuole arrivare all’umanità soltanto attraverso la fede dei suoi ai quali si manifesta. Di continuo Egli bussa sommessamente alle porte dei nostri cuori e, se gli apriamo, lentamente ci rende capaci di “vedere”» (Gesù di Nazareth II, 2011, 306) [Papa Benedetto, Regina Coeli 22 maggio 2011]
John is the origin of our loftiest spirituality. Like him, ‘the silent ones' experience that mysterious exchange of hearts, pray for John's presence, and their hearts are set on fire (Athenagoras)
Giovanni è all'origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni e il loro cuore si infiamma (Atenagora)
This is to say that Jesus has put himself on the level of Peter, rather than Peter on Jesus' level! It is exactly this divine conformity that gives hope to the Disciple, who experienced the pain of infidelity. From here is born the trust that makes him able to follow [Christ] to the end: «This he said to show by what death he was to glorify God. And after this he said to him, "Follow me"» (Pope Benedict)
Verrebbe da dire che Gesù si è adeguato a Pietro, piuttosto che Pietro a Gesù! E’ proprio questo adeguamento divino a dare speranza al discepolo, che ha conosciuto la sofferenza dell’infedeltà. Da qui nasce la fiducia che lo rende capace della sequela fino alla fine: «Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”» (Papa Benedetto)
Unity is not made with glue [...] The great prayer of Jesus is to «resemble» the Father (Pope Francis)
L’Unità non si fa con la colla […] La grande preghiera di Gesù» è quella di «assomigliare» al Padre (Papa Francesco)
Divisions among Christians, while they wound the Church, wound Christ; and divided, we cause a wound to Christ: the Church is indeed the body of which Christ is the Head (Pope Francis)
Le divisioni tra i cristiani, mentre feriscono la Chiesa, feriscono Cristo, e noi divisi provochiamo una ferita a Cristo: la Chiesa infatti è il corpo di cui Cristo è capo (Papa Francesco)
The glorification that Jesus asks for himself as High Priest, is the entry into full obedience to the Father, an obedience that leads to his fullest filial condition [Pope Benedict]
La glorificazione che Gesù chiede per se stesso, quale Sommo Sacerdote, è l'ingresso nella piena obbedienza al Padre, un'obbedienza che lo conduce alla sua più piena condizione filiale [Papa Benedetto]
All this helps us not to let our guard down before the depths of iniquity, before the mockery of the wicked. In these situations of weariness, the Lord says to us: “Have courage! I have overcome the world!” (Jn 16:33). The word of God gives us strength [Pope Francis]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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