Giu 17, 2025 Scritto da 

Chi fa il Bene?

Falsari & Co: come se non esistessimo

(Mt 7,15-20)

 

«Dai loro frutti li riconoscerete […] così ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero guasto fa frutti cattivi» (Mt 7,16-17).

 

Come al tempo di Gesù, anche oggi ci sono banditori che annunciano messaggi di ogni genere.

Perfino nel dominio ecclesiale ristretto, spesso non è facile valutare le varie interpretazioni.

Sin dai primi tempi il Maestro si è distinto perché non ha imposto una severa selezione fra i suoi seguaci: il campo dell’Amore è quello della Libertà.

La ricchezza dell’onda vitale del Padre resta ovunque esuberante.

Il Signore stesso infatti prediligeva il carattere universale della chiamata… per Nome.

Eppure, malgrado l’ambito di accoglienza a maglie larghe, nel passo di Vangelo odierno Egli sembra assai preoccupato.

In effetti, sin dalla Chiesa delle origini si rese necessario ricorrere a principi di comprensione elementare degli spiriti.

Elementi di discernimento ancora essenziali, a tutela delle persone più deboli: coloro che hanno indole e radici «buone» ma rischiano di essere plagiati da opportunisti.

Il tema ricorre in tutti i tempi: la guida sapiente non sottovaluta l’allievo, non gli inocula paure di non essere all’altezza; valorizza e non scarta ciò che il discepolo ama.

Non gli chiede di sconfiggere subito i “difetti” ma li rende suoi compagni di viaggio e partecipi della realizzazione.

In tal modo l’anima del credente assume la sua ‘panoramica’, prende respiro, conquista equilibrio più completo, si realizza secondo la propria Chiamata. La quale non pretende di far diventare ogni cuore estraneo a se stesso: in ogni vicenda c’è un segreto da rinvenire, e caratteristico.

 

La guida spirituale secondo Cristo non imporrà di far assomigliare tutti ai suoi modelli preferiti, quindi non ci renderà rigidi [nel pericolo che qualsiasi contrarietà ci spezzi].

E quando non verremo sottovalutati, ci sentiremo adeguati - all’altezza che ci appartiene: i frutti fioriranno spontaneamente.

«Non può un albero buono fare frutti cattivi, né un albero guasto fare frutti buoni» (v.18).

Chi è felice fa il Bene.

 

«Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in vesti di pecore, ma dentro sono lupi rapaci» (v.15).

I travestiti della santità sono una grave insidia: spengono la nostra firma;  identità caratteristica e creativa.

Li si può descrivere quasi come dei veri maestri, perché somigliano e sembrano analoghi agli autentici. In realtà flagellano l’anima di pensieri e gesti che non ci appartengono.

Vale invece la pena di occuparsi delle radici, più delle foglie: prima della linfa che scorre dentro il tronco, solo poi del numero e vistosità di frutti.

La nostra vocazione è stimolata e accompagnata e nasce da un desiderio, una voce e un’immagine dell’anima che fa da guida.

I manipolatori tendono a sostituire la loro suggestione alla nostra, personalissima.

I «falsi profeti» (v.15) non partono verso il futuro, dalla Sorgente intima della persona. Essi vanno sempre a cercare una conferma della loro. 

Come se non esistessimo.

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Cosa pensi dei lupi in vesti angeliche?

Le asperità chiudono o dilatano le tue scoperte? O ti guidano al compromesso con le forze in campo?

 

 

[Mercoledì 12.a sett. T.O.  25 giugno 2025]

589 Ultima modifica il Mercoledì, 25 Giugno 2025 12:00
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

In the divine attitude justice is pervaded with mercy, whereas the human attitude is limited to justice. Jesus exhorts us to open ourselves with courage to the strength of forgiveness, because in life not everything can be resolved with justice. We know this (Pope Francis)
Nell’atteggiamento divino la giustizia è pervasa dalla misericordia, mentre l’atteggiamento umano si limita alla giustizia. Gesù ci esorta ad aprirci con coraggio alla forza del perdono, perché nella vita non tutto si risolve con la giustizia; lo sappiamo (Papa Francesco)
The Second Vatican Council's Constitution on the Sacred Liturgy refers precisely to this Gospel passage to indicate one of the ways that Christ is present:  "He is present when the Church prays and sings, for he has promised "where two or three are gathered together in my name there am I in the midst of them' (Mt 18: 20)" [Sacrosanctum Concilium, n. 7]
La Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II si riferisce proprio a questo passo del Vangelo per indicare uno dei modi della presenza di Cristo: "Quando la Chiesa prega e canta i Salmi, è presente Lui che ha promesso: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io  sono in mezzo a loro" (Mt 18, 20)" [Sacrosanctum Concilium, 7]
This was well known to the primitive Christian community, which considered itself "alien" here below and called its populated nucleuses in the cities "parishes", which means, precisely, colonies of foreigners [in Greek, pároikoi] (cf. I Pt 2: 11). In this way, the first Christians expressed the most important characteristic of the Church, which is precisely the tension of living in this life in light of Heaven (Pope Benedict)
Era ben consapevole di ciò la primitiva comunità cristiana che si considerava quaggiù "forestiera" e chiamava i suoi nuclei residenti nelle città "parrocchie", che significa appunto colonie di stranieri [in greco pàroikoi] (cfr 1Pt 2, 11). In questo modo i primi cristiani esprimevano la caratteristica più importante della Chiesa, che è appunto la tensione verso il cielo (Papa Benedetto)
A few days before her deportation, the woman religious had dismissed the question about a possible rescue: “Do not do it! Why should I be spared? Is it not right that I should gain no advantage from my Baptism? If I cannot share the lot of my brothers and sisters, my life, in a certain sense, is destroyed” (Pope John Paul II)
Pochi giorni prima della sua deportazione la religiosa, a chi le offriva di fare qualcosa per salvarle la vita, aveva risposto: "Non lo fate! Perché io dovrei essere esclusa? La giustizia non sta forse nel fatto che io non tragga vantaggio dal mio battesimo? Se non posso condividere la sorte dei miei fratelli e sorelle, la mia vita è in un certo senso distrutta" (Papa Giovanni Paolo II)
By willingly accepting death, Jesus carries the cross of all human beings and becomes a source of salvation for the whole of humanity. St Cyril of Jerusalem commented: “The glory of the Cross led those who were blind through ignorance into light, loosed all who were held fast by sin and brought redemption to the whole world of mankind” (Catechesis Illuminandorum XIII, 1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B) [Pope Benedict]
Accettando volontariamente la morte, Gesù porta la croce di tutti gli uomini e diventa fonte di salvezza per tutta l’umanità. San Cirillo di Gerusalemme commenta: «La croce vittoriosa ha illuminato chi era accecato dall’ignoranza, ha liberato chi era prigioniero del peccato, ha portato la redenzione all’intera umanità» (Catechesis Illuminandorum XIII,1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B) [Papa Benedetto]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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