Nel Vangelo della liturgia odierna Gesù si autorivela come il Pane della vita: salvezza che ogni uomo cerca.
Afferma che è disceso dal cielo per fare la volontà di Colui che lo ha mandato, non la propria.
Francesco si distinse sempre per quella ricerca continua della volontà di Dio in ogni cosa.
Nelle Fonti troviamo da parte del Poverello una valorizzazione della volontà del Padre su Gesù:
«E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull’altare della croce, non per sé, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, ma in espiazione dei nostri peccati, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme. E vuole che tutti siamo salvi per mezzo di lui e che lo riceviamo con cuore puro e col nostro corpo casto» (Lettera ai Fedeli. FF 184).
E nella Parafrasi del «Padre nostro» aggiunge:
«Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno»
(FF 270).
Nella preghiera chiedeva sempre a Dio la conoscenza della sua volontà:
"Francesco, il servo di Cristo, non confidando nell’esperienza propria o in quella dei suoi, si affidò alla preghiera, per cercare con insistenza quale fosse […] la disposizione della volontà divina.
Venne così illuminato con una risposta dal cielo e comprese che egli era stato mandato dal Signore a questo scopo: guadagnare a Cristo le anime, che il diavolo tentava di rapire.
E perciò scelse di vivere per tutti, anziché per sé solo, stimolato dall’esempio di Colui che si degnò di morire, Lui solo, per tutti gli uomini" (FF 1066).
Chiara d’Assisi fin da giovanetta cercò sempre la volontà del Padre e, in monastero, nella sua Regola, scrive:
«Le sorelle […] ricordino che hanno rinunciato alla propria volontà per amore di Dio» (FF 2807).
Sull’esempio di Cristo venuto ad adempiere il progetto del Padre, anche Francesco e Chiara furono dei cercatori instancabili del disegno divino su di loro.
«Poiché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato» (Gv 6,38)
Mercoledì 3.a sett. di Pasqua (Gv 6,35-40)